lunedì 15 ottobre 2018

Osservando un teatro da un'insolito punto di vista....

Non posso non iniziare dall'emozione che ho avuto nel "Chiudere il sipario" .. ovviamente non vengono più utilizzati i robusti cordoni, al loro posto ora esiste un comodo telecomando in cui ne ho confuso i tasti; verde non dovrebbe servire per aprire? e invece no... Il nero chiude, il rosso lo blocca (serve per creare scene con il palco socchiuso).
Il piano del Palcoscenico è in pendenza verso il pubblico, questa caratteristica è tipica dei teatri Italiani perché permette una migliore visione dello spettacolo, il pavimento è in legno, la maggior parte della struttura del teatro è composta da questo materiale e gli scricchiolii    
                                                      son tutti sonoramente percepiti.
Ora. Però. Andiamo con ordine....
"La castellana guidatrice" ci conduce a quello che fu l'ingresso dei nobili; la differenza tra questo e quello della plebe? Il primo ha l'ingresso a pendenza per permettere alle carrozze di entrare e sostare sotto al portico mentre la seconda, dal lato opposto del palazzo, ha il gradino.


 Scendiamo sotto al teatro in quelli che furono i cunicoli che hanno protetto molte persone durante gli attacchi della seconda guerra mondiale in cui il teatro fu assediato e colpito da una bomba.
Nell'immagine a lato siamo esattamente sotto il sottopalco in cui sono presenti buche con grate che fungono da ventilazione.
Un'altro aspetto stupefacente e affascinante è il meccanismo, ora motorizzato ma anticamente gestito manualmente dagli addetti ai lavori; un sistema per far salire o scendere l'orchestra.
Non oso pensare come facevano un tempo a far scendere o salire un simile peso... ovviamente le leve davano una mano però di una cosa son sempre più convinta; <Tecnologia grandiosa e fanculo a chi ripete a pappagallo"Si stava meglio quando si stava peggio">.


Il sottopalco;
 
Trattasi di un piano intermedio tra i sotterranei e il palcoscenico, un piano composto da macchinari che servono per cambiare le scene con un sistema definito "Quinte Mobili"; 21 carrelli porta Quinte che scorrono sopra guide di ferro.
Le quinte potevano scorrere lungo tutta la scena da un'estremo all'altro su cinque guide per i carrelli disposte lungo tutto il palcoscenico.


Il Palcoscenico;
Alle spalle degli attori...




 Cosa dire? Bello essere al verso opposto dello spettatore, mi sarei quasi messa a recitare la parte della minions ma il tempo per visitare il tutto si fa stretto e "La castellana guidatrice" fa cenno di proseguire... giusto il tempo di chiudere il sipario tra uno scatto e l'altroe poi via... si passa a vedere l'antico organo che per ovvie ragioni non viene più utilizzato.
Salendo si incontrano i camerini che non ci è stato possibile visitare perché brutti e disordinati, mi sarebbe piaciuto vederli ma, forse, il problema è stato il tempo a disposizione... ma poi? che senso ha vederli se non è presente un'attore che si sta preparando per la scena?
 Il Ballatoio;

Luogo assolutamente magico,  qui venivano creati gli effetti scenici degli spettacoli;dalla pioggia creata con la ruota, al tuono prodotto dal carrello dalle ruote con spigoli quadrati e che (pare) contenga al suo interno delle sfere per renderlo maggiormente pesante. Il rimbombo del legno amplifica il suono e, effettivamente, la percezione è di udire la musica della natura.
A lato dei viottoli che utilizzavano per far scendere i personaggi "come se cadessero dal cielo", per far nevicare durante una scena, per raggiungere i fari che illuminano il palcoscenico e creare effetti cromatici grazie all'inserimento di filtri colorati sulla luce emessa....  Pannelli scenici e le corde dei sipari... insomma un paradiso artistico!!!!

Sala dell'Astrolampo;
E la domanda sorge spontanea: "Ma cos'è un Astrolampo?"
Non è un astro che scaglia un lampo ma la similitudine potrebbe essere molto vicina...
Trattasi del lampadario. Entrato in funzione nel 1857, fu il primo della città illuminato a gas, e per la sua installazione fu dato avvio, l’anno precedente, alla costruzione del gasometro “fuori Porta Santa Croce”.
E' "leggero" 450Kg, così leggero che nel Gennaio dello scorso anno ha avuto un probabile cedimento prontamente rimediato. Dall'anno 1999 il grande lampadario è soggetto a manutenzione ordinaria, che ne prevede,
con la pulizia, una revisione periodica integrale ogni 12 mesi.
Ma... udite udite......
Per pulire le 72 goccioline e tutto il lastolampo occorrono due giorni di lavoro completamente ricoperti da funi di sicurezza per non rischiare di cadere.

Grazie ai moderni cavi si può far salire o scendere completamente a livello della platea il lastrolampo, anticamente si faceva a mano e non oso pensare la fatica... 
ci troviamo nella parte centrale, la cupola più alta che è la culla del prezioso lampadario, qui viene a lui fatta manutenzione di sicurezza e pulizia dopo aver chiuso la grata e fatto scorrere un piano in legno lungo tutto il perimetro del cerchio.
 La sala dei pittori;
 In questa stanza venivano creati e ideati i pannelli scenografici che servivano come sfondo per le scene di teatro, purtroppo non ci ha fatto vedere il funzionamento di questo marchingenio che assomiglia a un gigantesco camino decorato.
La lavorazione pare essere simile ad una vecchia macchina da maglieria ovviamente con i sostegni per i teli.
Chissà quanto erano grandi i teli? occupavano tutto il palcoscenico oppure solo una minima parte? In quanto tempo venivano creati? venivano poi riutilizzati stessi fondi per medesime scene?
Oppure gli antichi nobili preferivano vedere ideati nuove varianti per non cadere nella noia?
All'interno anche un buon numero di oggetti antichi che completano la raccolta storica di questo immenso teatro, c'è anche l'oggetto che crea i tuoni!!!!
Una grossa stanza apparentemente vuota che racchiude molti articoli e con visuale, dicono, molto suggestiva... non so... non ho guardato...
Ero troppo impegnata a trovar la posa giusta e ad ascoltare i racconti della "castellana guidatrice".
Perché la chiamo così?
Perché l'abito era da perfetta castellana storica!






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